III Plenaria, Taranto
Espressione dell’interscambio culturale e scientifico inteso come valore per un ordinato sviluppo della società, la III Sessione dei “Dialogi europaei sulla convergenza …” si è svolta a Taranto nella storica e preziosa cornice dell’ Ex Convento San Francesco, oggi ateneo universitario; seguendo la linea di analisi e di giustapposizione dialogica.
Questa Sessione è stata dedicata alla valutazione della disciplina normativa dei singoli paesi membri dell’Unione sull’accesso al credito e l’eccessivo indebitamento civile, la cui unità sistematica complessiva della cornice europea è esigenza largamente condivisa.
In siffatti ambiti di intervento, l’ordinamento europeo, nell’insieme e nel dettaglio considerato, è investito da un deficit di disciplina – specialmente comunitaria in diversi paesi membri – che, parallelamente ad altre disfunzioni, influisce tuttora sul cedimento economico-finanziario dell’Europa, travolta da una eccezionale congiuntura economica di dimensioni ancora non esattamente apprezzabili.
Scrutata la sostanziale discontinuità dei sistemi normativi europei, sì come odiernamente allestiti, e nella convinzione che l’emergenza economico-finanziaria ma anche sociale – ancora versante in uno stadio magmatico – possa configurarsi come occasione di catarsi capace di instaurare una nuova visione della politica legislativa meglio impiantata su base supranazionale, con la III Sessione dei “Dialogi europaei sulla convergenza…” ci si è prefigurati contribuire alla identificazione delle inefficienze di fondo dell’odierno sistema giuridico comunitario nella prospettiva degli “aggiustamenti” più opportuni.
A tracciarne il perimetro, le riflessioni introduttive sullo stato dell’arte della legislazione europea rispetto al bisogno incombente di prevenzione e soluzione della difficile condizione di indebitamento del cittadino, persona fisica, non esercente l’attività commerciale.
Su questa impostazione di fondo, si sono via via innestate, nel corso dei lavori, le valutazioni de lege lata [the current law] e de lege ferenda [with a view to the future law] avuto riguardo sia all’ordinamento spagnolo ove la disciplina della crisi da sobreeundendamiento civile è pressoché manchevole e incompleta, che all’ordinamento italiano, recentemente “arricchito” da nuovi dispositivi di regolazione e, anzi, di estinzione di tutte le obbligazioni del soggetto, persona fisica non esercente l’attività commerciale, sovraindebitato.
Il volume che ne è scaturito («Il sovraindebitamento civile e del consumatore. Sistemi giuridici europei alla prova del dialogo») è dedicato alla valutazione della disciplina normativa nei Paesi europei sul tema del sovraindebitamento ed insolvenza dei privati, questioni, queste, collegate al vertiginoso sviluppo del credito al consumo; in un momento in cui sta progressivamente prendere corpo in Europa una sorta di “Diritto concorsuale civile” (?), con al centro il privato Cittadino.
L’ordinamento comunitario, nell’insieme e nel dettaglio delle singole legislazioni nazionali, è allo stato attuale investito da un certo deficit regolatorio nell’ottica della migliore tutela delle famiglie e dei consumatori indebitati in eccesso.
Insufficienza che, insieme ad altre disfunzioni, influisce tuttora sul cedimento economico-finanziario dell’Europa, travolta da una eccezionale congiuntura economica di dimensioni ancora non esattamente apprezzabili.
In Italia, con la legge 3/2012, succ. mod. integr., l’ordinamento è stato “arricchito” da nuovi dispositivi di regolazione e, anzi, di estinzione di tutte le obbligazioni del soggetto sovraindebitato normalmente escluso dall’ambito di applicabilità delle procedure concorsuali; nel solco delle moderne tendenze normative europee. In tale contesto di disciplina, l’esdebitazione si segnala come un importante strumento di protezione sociale di natura privatistica, di particolare rilevanza in un momento storico in cui i tradizionali ammortizzatori sociali pubblicistici si contraggono a causa dei programmi di austerità imposti per il controllo del debito pubblico.
Il volume si propone di contribuire alla identicazione delle inecienze di fondo dell’odierno sistema giuridico comunitario, nella prospettiva degli “aggiustamenti” più opportuni.
L’auspicio è che questa III Sessione, nella Citta dei Due Mari, con lo sforzo di partecipazione di ciascuno, si sia rivelata momento felice e proficuo di comparazione critica e di raccordo sul tema urgente dell’eccessivo indebitamento (del debitore) civile; proprio nel momento in cui, dopo un lungo periodo di gestazione, sta prendendo progressivamente corpo anche in Italia una sorta di nuovo diritto concorsuale civile, con al centro il privato cittadino.